In attesa di SCONTATE LIBERTA’ OCCIDENTALI, nuovo album in uscita di Alessandro Orlando Graziano, abbiamo incontrato l’artista per parlare del suo nuovo singolo FIUMI DI PAROLE, nonché di arte e spiritualità. Anche con riferimento alle recenti scomparse di Franco Battiato e Milva, artisti amati ed omaggiati da Alessandro Orlando Graziano.
A fine articolo troverete, il video del B-Side del nuovo singolo, una suggestiva reinterpretazione di Una storia inventata.
INTERVISTA
Buongiorno Alessandro, partiamo parlando subito di “FIUMI DI PAROLE”. Perché una cover e perché hai scelto questa canzone dei Jalisse?
Ci sono canzoni che sono impresse nella nostra mente, i loro ritornelli fanno parte delle nostre risorse evocative. Fiumi di parole è una bella canzone popolare alla quale ho scelto di dare un altro punto di vista…
Come è nata l’idea di rendere la canzone più cupa ed introspettiva?
La mia versione vuole proporsi come un’ombra a mezzogiorno del brano, una sagoma a terra che si muove nel mistero di un’altra identità parallela. Si tratta del mio gesto d’amore per la musica italiana, sono un autore, ho lavorato con grandi artisti ma avevo l’esigenza di costruire un album per ricordare la bellezza di anni passati, ritornelli di libertà che in questo periodo abbiamo imparato ad apprezzare, si intitolerà infatti proprio Scontate Libertà Occidentali. E sarà stampato in tiratura limitata In versione vinile, conterrà nove cover ed un mio inedito.
Un tema purtroppo di attualità: recentemente abbiamo perso sia Milva, sia Franco Battiato, due personaggi straordinari che rientrano per stile anche nel tuo range musicale. A Milva hai dedicato una cover che uscirà a breve, ed incisa poco prima della sua scomparsa. Mentre con riferimento a Franco Battiato possiamo parlare di affinità… essendo anche tu un artista sperimentale, che proviene da quella generazione colta ed autorale. Cosa vuoi dirci a riguardo?
Un tuo pensiero…
Mesi fa avevo fortemente voluto realizzare una versione molto minimale di Una storia inventata brano di Franco Battiato e Giusto Pio, interpretato da Milva. Dopo la notizia dolorosa della scomparsa della grande interprete ho deciso di far uscire la canzone ad un mese ed un giorno dal suo passaggio all’altra dimensione.
Milva è una artista che ho conosciuto ed amato fin dalla mia giovinezza, il suo rigore, la sua tenacia, la sua versatilità, il carisma e soprattutto il suo modo di porgere le mille sfumature di una voce sono stati per me insieme a David Bowie forse il più grande modello di ispirazione vocale.
Battiato è il maestro di tutta una generazione di trenta/cinquantenni che hanno scelto di sposare la musica colpiti dalla sua libertà creativa. È stato detto che cantare canzoni di Franco Battiato elevi l’interprete che le esegue. Per questo resterà in eterno…
Come dicevamo, anche tu appartieni ad una generazione autorale colta, che proviene da lontano… quando si era molto propensi a sperimentare, alla ricerca di nuovi suoni e di nuove chiavi di lettura per la musica. Quanto è difficile perseguire oggi questa traiettoria? Forse solo Battiato e pochi altri sono riusciti a segnare un solco indelebile inseguendo ed insistendo sulla loro idea di musica… mentre il resto del panorama musicale si è ridotto oggi a poca cosa: ad un loop di artisti tutti omologati, e cloni gli uni degli altri.
Franco Battiato è un artista dalla grandezza verticale, da lui ho imparato la trasversalità, purtroppo non ho in me la stessa spiritualità. Nonostante l’assenza del senso del sacro in me e nonostante io creda che tutto si esaurisca su questa terra e che non ci siano altre dimensioni so bene che la musica ci porti nei mondi dell’immaginazione e del ricordo. Oggi credo nella natura, per me Dio è il carbonio.
Tante le tue collaborazioni con artisti storici del panorama musicale italiano. Una esperienza musicale ultradecennale attingendo dal mainstream, ma come outsider… Che bilancio fai della tua carriera, e come ti protendi verso il futuro?
Il successo, per quello che mi riguarda è la libertà, da anni sono proprietario delle mie creazioni e discografico di me stesso. Finché sarò immerso nelle mie canzoni, nei miei concerti e nei miei disegni sarò ebbro della mia felice libertà.
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